Regia di Richard Eyre vedi scheda film
Un dramma appassionante, un anomalo thriller dei sentimenti, che cattura lo spettatore senza un attimo di noia. Su un film che mi ha preso cosi' bene, preferirei non dilungarmi come al solito. Mi vorrei limitare a consigliarlo a chiunque. Il clima torbido, fatto di sfumature nascoste, di sguardi allusivi, di parole non dette, aiuta certo le due SUPERBE attrici nelle loro rispettive performances, per le quali del resto entrambe sono candidate all'Oscar. Questo clima, stavo dicendo, insieme ad una adeguata sceneggiatura tratta dal romanzo di Zoe Heller, porge alla Dench e alla Blanchett una occasione professionale d'oro per tirare fuori tutto il loro (immenso) talento artistico. La Blanchett con quel suo incarnato bianchissimo, quei suoi occhi stupendi e quel naso vagamente irregolare e' bella come un angelo. La Dench e' talmente sublime in questo personaggio difficilissimo che l'Oscar e'...ancora troppo poco (parlo per paradosso, ovvio!). Eh si', perche' non era facile rappresentare questa anziana insegnante con tutte le sue "ombre della mente", con i suoi mutamenti d'umore, le sue passioni represse, la sua disperata solitudine , la sua incosciente malvagita'. E lei ci e' riuscita perfettamente; nessun' altra attrice vivente, credo di poter dire, sarebbe stata all'altezza.
Andate senza indugi a vederlo. Un'ora e mezza di buon cinema, recitato benissimo, e con l'occasione di appassionarsi ad una storia drammatica e palpitante.
Chi la cura non e' proprio l'ultimo arrivato: si tratta di un Maestro della musica contemporanea, Philip Glass.
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