Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
Come in tutti film ozpetekiani, anche in quest'opera risulta difficile individuare l'argomento centrale del discorso: il dolore? l'amicizia? l'abbandono? il tradimento? la crisi della coppia? i pregiudizi borghesi? la diversità? la disgregazione familiare? Vi compaiono un po' tutti, sotto forma di linee vagamente tratteggiate, che si intersecano in vario modo. Il risultato è un amalgama indistinto, all'acqua di rose, incapace di coagularsi intorno ad un'idea davvero interessante ed originale. Un giudizio negativo, da parte mia, sarebbe comunque troppo legato al mio gusto personale, del tutto refrattario a questo genere di romanza buonista ed irresoluta. Preferisco optare per la sufficienza.
Le parti affidate a Serra Yilmaz e Filippo Timi. Entrambi sono forzatamente inscatolati in ruoli secondari che non consentono loro di esprimere appieno le proprie potenzialità.
Si adatta ad ogni parte, anche a quelle per le quali ha ormai quasi raggiunto i limiti d'età.
L'interpretazione di Luca Argentero? Non pervenuta.
Prova superata.
Il solito Accorsi Stefano che interpreta se stesso indifferentemente in tutti i film.
Bisognerebbe vederla, ogni tanto, in un ruolo diverso da quello della moglie in crisi.
Espressivo e penetrante, come sempre.
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