Regia di Roberto Dordit vedi scheda film
Apnea, lungometraggio d'esordio del documentarista Roberto Dordit, ha uno spunto di partenza interessante e un'ipotesi narrativa coraggiosa: raccontare il mondo sommerso del lavoro nero, dell'immigrazione e delle morti bianche attraverso un ibrido tra noir e giallo introspettivo. Paolo (Claudio Santamaria) è un giornalista e schermidore che apprende la notizia della morte improvvisa del suo migliore amico, Franz, stroncato in macchina da un infarto mentre andava a tirar di fioretto. Casualmente Paolo scopre che la vita apparentemente normale di Franz era piena di segreti e la sua sete di verità lo porterà al centro di una sporca storia di sfruttamento. L'idea del dilettante che si intestardisce in un'indagine pseudo poliziesca non è certo nuova, ma l'immergere la storia nel grigiore sommerso e nell'illegalità diffusa delle concerie di pellame del ricco Nord Est, fabbriche a rischio che fanno largo uso di manodopera clandestina non rispettando gli standard di sicurezza, unisce passione civile e ricerca di genere. Purtroppo i risultati non sono all'altezza delle premesse, la sceneggiatura saltella troppo spesso, la messa in scena non è sempre adeguata e la fotografia, con ostentati cambi cromatici spesso ingiustificati, non sfrutta fino in fondo le possibilità dell'ambiente.
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