Regia di Roberto Dordit vedi scheda film
Nel nord-est industrializzato Paolo (Santamaria), giornalista trentenne con la passione per la scherma, è determinato a scoprire cosa si nasconda dietro la morte del suo amico più caro, che ha lasciato aperti molti interrogativi. Non impiega molto a capire che il suo amico non era lo stinco di santo che credeva e - grazie agli indizi lasciati di un bambino autistico - arriva a scoperchiare il vaso di Pandora nel quale si nascondono i crimini di un industriale arricchitosi troppo in fretta grazie alla conceria di sua proprietà e allo sfruttamento dei lavoratori extracomunitari. La troppa determinazione di Paolo lo porterà alla morte.
Il film d'esordio di Roberto Dordit frulla in poco più di un'ora e mezzo elementi noir, riflessioni su un bambino difficile, una sociologia non banale sull'industria del nord-est italiano e il tema dell'immigrazione. L'operazione, per quanto ambiziosa, tiene il film a cavaliere tra cinema di genere e cinema d'autore, con risultati apprezzabili, non lontani - nelle atmosfere e nella trama - dal film d'esordio di Mazzacurati, Notte italiana.
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