Regia di Roberto Dordit vedi scheda film
A me sembra che l'esordio cinematografico del veneto Dordit sia un lavoro complessivamente riuscito. Nelle forme di un quasi giallo - l'inchiesta di un giornalista sportivo di provincia sulla morte di un amico fiorettista, appena trentenne - Apnea riesce a dirci qualcosa sul presunto miracolo economico dell'Italia del Nordest, fatto anche di affari indicibili, di sfruttamento e di inquinamento. Forse la figura meno riuscita è proprio quella del protagonista, interpretato dal pur bravo - ma troppo romano - Claudio Santamaria. Le facce giuste però ci sono, a cominciare da quella di Emilio De Marchi, nella parte di un imprenditore non dissimile dai tanti che abbiamo visto sbraitare contro i governi (soprattutto contro i governi di centrosinistra) nelle trasmissioni televisive degli ultimi anni. E c'è tanto Veneto, c'è tanta Italia, quella che ha navigato e continua a barcamenarsi grazie all'economia sommersa, al lavoro nero, all'evasione fiscale, allo sfruttamento delle categorie più deboli di lavoratori. Questa gente non è cattiva, ma ha venduto l'anima al diavolo dei soldi e le urgenze delle varie crisi economiche possono spingerla fino all'omicidio. Di questa descrizione tutto sommato onesta della realtà anche al netto di uno stile ancora acerbo, si può dare atto al giovane regista.
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