Regia di Peter Webber vedi scheda film
Gli esordi del cannibale più famoso della storia del cinema in un polpettone (è il caso di dirlo) senza capo né coda.
Il trust di cervelli messo a capo della sceneggiatura mette in fila, più o meno nell'ordine:
i) una fuga a piedi dal blocco sovietico di un lituano muto;
ii) un lituano muto che, arrivato in Francia direttamente dal Gulag, si iscrive alla facoltà di medicina
iii) un lituano muto che, arrivato in Francia direttamente dal Gulag, si iscrive alla facoltà di medicina e diventa un superfichetto del bisturi
iv) un lituano muto che, arrivato in Francia direttamente dal Gulag, si iscrive alla facoltà di medicina e diventato un superfichetto del bisturi, scopre per soprammercato che in Francia c'è anche una sua lontana zia giapponese, che risulta contemporaneamente discendente di un samurai, top model, geisha e campionessa di spada.
Come si chiama questo? Un insulto allo spettatore.
Il resto è ordinaria macelleria filmata a mo' di videoclip e recitazione (?) ghignante.
Sotto zero.
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