Regia di Shawn Levy vedi scheda film
Tre notti al museo sono ciò di cui parla il film Una notte al museo. Già questo aiuta a capire quanto poco conti la logica in un lavoro del genere, tutto effetti speciali ('muscoli', diciamo) e niente cervello. Un'accozzaglia di banalità infantili si susseguono per un'ora e tre quarti, probabilmente incantando qua e là i più piccoli (i molto più piccoli), ma per lo più annoiando a morte gli adulti; la dimensione fiabesca è comunque preda di un grossolano metodo di scrittura che cade troppo spesso nel fiacco e nel già visto.
Il nuovo guardiano notturno del museo di scienze naturali ignora ciò a cui sta andando incontro: la notte, infatti, statue, modellini e manichini prendono vita: i soldati americani della guerra di secessione come i dinosauri, la testa gigante dell'isola di Pasqua come Roosvelt. La prima notte è una specie di incubo. La seconda l'uomo cerca di mettere ordine nella situazione, ottenendo invece l'opposto; la terza porta con sè il figlioletto e rimette tutto al suo posto.
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