Regia di Patrick Stettner vedi scheda film
Non si dovrebbe prescindere da un certo contesto ?privato?, nello scrivere di Una voce nella notte. Perché è troppo importante, e perché fa il film. Che è tratto dal romanzo omonimo di Armistead Maupin, l?autore di I racconti di San Francisco (da cui una serie Tv bellissima); il quale, assieme al regista, lo adatta col fidanzato dell?epoca, Terry Anderson. I due uomini vissero davvero la vicenda del libro; e, imprescindibile, al tempo si stavano separando. Una voce nella notte mette in campo numerose suggestioni spesse, a partire dai titoli di testa. È il distacco (amoroso) come scollamento dalla realtà a interessare maggiormente, con tutto ciò che comporta, offuscamento della ?visione?, la necessità di capire come espediente identitario, la tensione dell?immaginario al raziocinio, che lo mette in pericolo e lo tradisce. Se è vero che amiamo essere amati e vedere negli altri l?amore per noi, forse i momenti della verità ? se esistono ? sono troppo sconcertanti per sopportarli. Peccato però che resti suppergiù tutto su carta: il film di Stettner è sempre troppo timido per declinare con efficacia simili questioni, e finisce per essere un po? informe. Comunque, proprio per le cose che dice dietro, da non sbertucciare.
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