Regia di Patrick Stettner vedi scheda film
Un film che si perde nei labirinti della mente umana , in bilico tra realtà ed illusione ...
Uno scrittore e conduttore radiofonico entra in contatto con un giovane malato terminale e se ne lascia coinvolgere un po' troppo ... Uno strano film , a metà tra il drammatico ed il thriller psicologico , questo diretto dallo sconosciuto regista americano Patrick Stettner e tratto da un romanzo autobiografico di Armistead Maupin . Personalmente sono rimasto parecchio perplesso dopo aver visto questa pellicola perchè l' ho trovata insipida e cervellotica , tutta basata su verbosi ragionamenti freudiani e senza vera e propria azione . Abbiamo infatti uno scrittore depresso , in piena crisi di idee e pure sentimentale , con un evidente desiderio di paternità ( o maternità , visto che è gay ) frustrato , mentre l' altra protagonista ha addirittura una sindrome di Munchausen per procura fasulla ! Tra una chiacchiera e l' altra , in film non si evolve dall' idea iniziale : il ragazzino esiste o no ?
La tensione , se c' è , è minima ( è più un senso di disagio ) ed il tutto è salvato parzialmente solo dall' interpretazione dei due personaggi principali , un tormentato Robin Williams ed un' inquietante Toni Collette . Una pellicola noiosetta , lenta e poco coinvolgente , insomma roba da 5 o giù di lì ...
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