Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Sandro Lanza (Abatantuono) è una simpatica canaglia che ha conosciuto tempi migliori: a sessant'anni, dopo una carriera passata a interpretare film di serie Z, non lo vuole più nessuno. Un intervento di lifting lo sfigura e così inscena un tentativo di suicidio che richiama l'attenzione delle sue tre figlie, avute da tre donne diverse. Le ragazze architettano un piano per fargli conoscere una donna che potrebbe risollevarlo dai suoi problemi: l'obiettivo viene mancato ma in quell'occasione Sandro, genitore sempre assente, prende coscienza delle sue responsabilità di padre.
Scritto e diretto da Pupi Avati, La cena per farli conoscere è una commedia agrodolce che rispolvera vecchi cavalli di battaglia del regista emiliano: qui infatti ritroviamo la dimensione corale di Storia di ragazzi e di ragazze, Festa di laurea e Dichiarazioni d'amore e il cinema nel cinema di un film come Festival. Avati lascia la briglia sciolta ad Abatantuono, che infatti ne esce da mattatore (il suo personaggio indovina i nomi di tutte le donne con cui viene a contatto), abbozza appena alcuni personaggi (il feticista interpretato nella parte del genero da un ottimo Fabio Ferrari avrebbe meritato qualcosa in più) e cura tutto con molta eleganza (da manuale la scena a tavola con campi e controcampi a sottolineare le reazioni all'incontinenze emotiva e verbale di Francesca Neri, mai tanto brava come in questa occasione).
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