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La cena per farli conoscere

Regia di Pupi Avati vedi scheda film

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La recensione su La cena per farli conoscere

di mm40
6 stelle

L'amaro - ed italianissimo - ritratto di una generazione cinematograficamente 'fallita', la prima nata troppo tardi per fare il cinema degli autori (il Germi che compare nei sogni del protagonista) e che si è dovuta adattare ai 'generosi' mestieranti come il citato Corbucci, che per quanto abbiano di tanto in tanto ottenuto dei buoni successi di botteghino, senz'altro non saranno ricordati per la loro arte. Ma va pure detto che, dopo Abatantuono ed i suoi coetanei, verranno generazioni ridotte perfino peggio, la cui massima aspirazione sarà quella di recitare con i Vanzina. Parallelamente si snoda il discorso esistenziale, sulla crisi di mezza età e sull'ulteriore fallimento, quello in campo sentimentale, di chi si crede importante, amato ed indispensabile, galvanizzato dalla transitoria fama dello spettacolo e che si ritrova solo e solitario alle soglie della vecchiaia. L'umiltà che manca a Sandro Lanza, il protagonista, è quella che sfugge completamente al cinema italiano dei trent'anni precedenti a questo film; Avati riesce nella sua (amarissima, si noti bene) critica proprio perchè gli manca l'ipocrisia dello star system, del voler apparire e della confezione che va oltre il contenuto, tipica di questi anni. I suoi personaggi sono 'piccoli' (minimi, quotidiani, umani) anche quando sono famosi come Lanza; le sue commedie (perchè La cena per farli conoscere altro non è che una banale, a tratti angosciante commedia) sono dignitose e costruite e dirette con cura e pazienza anche in anni di commedie raffazzonate, sbrigative e falsamente goderecce come questi. Grandiosa la didascalia finale, che travolge con immensa ironia vent'anni di declino del cinema nostrano in un'immaginaria filmografia di un immaginario attore. Ottimo il cast, tralasciando qualche perplessità sulla Incontrada. 7/10.

Sulla trama

Un attore di mezza età, reduce da trent'anni di successi nel cabaret, in tv e al cinema, si è ridotto a fare sit-com per sopravvivere; solo e con tre figlie (da donne diverse) adulte sparse per l'Europa, tenta la carta del lifting, che però fallisce, lasciandogli un occhio danneggiato. A un passo dal disastro prova a suicidarsi; le figlie accorrono al suo capezzale, nonostante non lo apprezzino come uomo, e si accordano per trovargli una donna che lo faccia sentire meno solo. Missione davvero ardua.

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