Regia di Sam Raimi vedi scheda film
Quando sceneggiatori e registi non sanno più che inventarsi per riuscire a portare degnamente sullo schermo l'ennesimo sequel di una saga molto riuscita, ecco che si fanno venire ispirazioni deliranti che in questo caso storpiano la leggerezza del fumetto in un qualcosa di molto dark e addirittura drammatico. Questo terzo capitolo di Spiderman infatti si conclude in mal modo, facendo venire il groppo in gola al pubblico, ma in realtà, fin dall'inizio si presenta come un film malinconico che ci mostra quanto di peggio un fumettone potrebbe mostrare: amori che finiscono, spiacevoli incomprensioni tra amici, scontri violenti e spesso anche nonsensi, vendette, esseri maligni, morti atroci e perdite molto sentite.
Questa volta Spiderman, appena dopo essere stato lasciato dalla fidanzata che voleva sposare viene posseduto da una qualche entità maligna che lo cambia e gli fa scoprire un lato tenebroso di sè che lo porta ad agire in maniera intollerante, cinica e violenta. Faticherà parecchio per liberarsene e purtroppo quando ci riuscirà, questa malignità andrà ad infestare il corpo di un'altra persona che lo odia. L'epilogo sarà tragico, Spiderman perderà anche il suo migliore amico che era accorso in suo aiuto nonostante fosse stato sfigurato e maltrattato da lui.
Un sequel, per rivelarsi decente, deve mirare a non risultare ripetitivo o privo di spunti originali e nel suo caso, questo film possiede una trama innovativa che non annoia di certo, ma che anzi si fa sempre più interessante. Non mancano poi degli effetti speciali belli ed inquietanti, delle buone scene d'azione, ma purtroppo tutto questo non basta. L'obiettivo che un sequel deve porsi è anche quello di mantenere uno stile in equilibrio con i film precedenti, ma questo terzo capitolo purtroppo invece si distacca troppo dagli altri e sembra perfino che ad un certo punto, dal genere fantasy, scivoli nel genere horror. Poi comunque è privo di spunti veramente originali dato che sembra un surrogato misto tra Superman e Batman. Questa nuova storia infatti, ci mostra un Peter Parker che ad un certo punto sembra essersi incattivito e sembra non essere più in sè proprio come accade guardacaso nel terzo film di Superman e poi propone una situazione fantascientifica assai tipica dei film di Batman in cui un criminale diventa l'Uomo-Sabbia a causa di un incidente che gli cambia la struttura molecolare.
In ogni caso, anche se quest'ultimo Spiderman si carica sulle spalle l'onere di far riflettere gli spettatori su tematiche importanti quali l'importanza del potere che si cela nella forza di volontà, nell'amore e nel valore dell'amicizia, a me invece, dopo averlo visto, ha fatto venire da riflettere soprattutto su una cosa: era davvero il caso di chiudere la trilogia con un sequel così amaro ed avvilente?
Questa volta non ha fatto centro, anche se per me rimane sempre un grande.
Un po' schizzato, ma più espressivo del solito.
Sempre insipida ed in questo caso anche malinconica e deprimente.
Bravissimo, forse il miglior interprete del cast. E' riuscito ad emozionarmi parecchio questa volta.
Non molto espressivo e abbastanza fuori parte.
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