Regia di Sam Raimi vedi scheda film
L'ho già scritto in altre occasioni e lo ripeto volentieri in questa: Sam Raimi è un genio, l'unico in grado di trasformare un fumetto in una saga complessa e sfaccettata, che riesce a fondere mirabilmente l'arte con l'intrattenimento puro. Già autore di una splendida trilogia con la serie di "Evil Dead" (per la quale penso non smetterò mai di lodarlo), il regista americano approda al terzo episodio anche nella saga dell'Arrampicamuri della Marvel, riuscendo a realizzare un buon film, anche se, probabilmente, il meno riuscito della serie. "Spider-man 3" è un'opera cupa e complessa, tutta basata sui temi dell'odio, del rancore, della vendetta e del continuo ribaltamento dei ruoli, con i buoni che si lasciano sedurre dal fascino del male e con i cattivi che, forse, non sono tali fino in fondo. Rispetto ai primi due episodi manca un pizzico del proverbiale umorismo nero del regista (che si affaccia solo nelle sequenze nelle quali Peter Parker, sedotto dalla forza oscura donatagli dal simbionte alieno, va in giro ballando e facendo lo smargiasso) e l'insistere su momenti drammatici (e a sprazzi un po' patetici) appesantisce la storia che, specie nella fase centrale, forse strappa qualche sbadiglio. Probabilmente Raimi eccede nel mettere troppa carne al fuoco e non riesce a gestire tutte le possibili sottotrame e, nonostante la lunghezza "importante" del film, ne risente la caratterizzazione di diversi personaggi, fin troppo superficiale e "tirata via" (Gwen Stacy/Bryce Dallas Howard è una presenza decisamente esornativa, mentre si riducono parecchio anche i divertenti siparietti di J.J. Jameson/J.K. Simmons). Per fortuna gli effetti speciali sono comunque di livello altissimo ed il cast valido e ben assortito (Tobey Maguire è bravissimo come sempre e Kirsten Dunst buca lo schermo come poche attrici della sua generazione). Un buon film, non completamente risolto, voto sufficiente.
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