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Spider-Man 3

Regia di Sam Raimi vedi scheda film

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La recensione su Spider-Man 3

di scandoniano
8 stelle

L’ultimo capitolo (per ora, almeno) della saga dell’uomo ragno, vede un’evoluzione per Peter Parker: in seguito alla caduta di un asteroide, questi viene investito da poteri maligni che lo portano a scoprire inconsapevolmente il suo “dark side”. La considerazione della gente cambia, come i rapporti con Mary Jane. Anche a lavoro le cose non vanno tanto bene: Peter è tampinato da un altro agguerritissimo (e non sempre corretto) fotoreporter che tenta di rubargli il posto al giornale. Intanto un misterioso uomo, evaso dal carcere, cerca vendetta per essere stato accusato di un delitto che, dice, non ha commesso…
In questo “Spiderman 3”, l’intreccio delle vicende è più fitto: ci sono più trame, che si arrovellano con grande efficacia: ne consegue un ritmo molto sostenuto e piacevole. Uno dei lati negativi del film è rappresentato dal fatto che, così come nei precedenti episodi, il rapporto tra Spiderman e la popolazione di New York non è che accennato (ed è una falla della sceneggiatura disdicevole, per chi ha letto il fumetto Marvel). Mentre molto migliori sono le scene di combattimento. Peccato per quei 10’ di pellicola in cui la sceneggiatura tenta di sottolineare che Peter, sotto l’effetto maligno della misteriosa sostanza nera, è diventato cinico e spavaldo: si tratta di una sezione del film imbarazzante per chi la guarda (figurarsi per chi l’ha interpretata). La faccia e le movenze da bambinone di Tobey Maguire si trasformano, o almeno tentano di farlo, in quelle di un improbabile fighetto. Nelle intenzioni degli autori il contrasto tra la mimica e l’espressione di Maguire e la nuova indole (quasi snaturata) del nuovo Spiderman debbono provocare allo spettatore ilarità. In realtà, non si sa se per la recitazione a tratti parossistica di Maguire o la sceneggiatura particolarmente marcata, il risultato è uno scempio imbarazzante: guardare l’attore protagonista dimenarsi come un novello Casanova per le strade della “Grande Mela” è quanto di più fastidioso si sia visto al cinema negli ultimi anni.
In ogni caso, gli altri 110 minuti abbondanti di film decretano “Spiderman 3” come il più bello della trilogia, soprattutto per il meraviglioso finale.

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