Regia di Sam Raimi vedi scheda film
Botti al box-office e botte da orbi sullo schermo per la terza avventura su celluloide dell'Uomo Ragno, uscito tra i primi paesi anche in Italia e premiato con il più alto incasso per un esordio di ogni tempo, risultato eguagliato pure negli Stati Uniti, ovviamente: l'interesse e l'affetto del pubblico per Spidey è immutato, e figuriamoci se la serie finisce qui. Se le casse cantano vittoria, da aficionado DOC del Ragnetto,(porto anche il suo simbolo tatuato da undici anni, più di così...) devo dire che questo episodio è deludente: macchina da spettacolo costosissima, effetti speciali ultramoderni e dimensioni ipertrofiche dell'azione, ritmo indiavolatissimo quando prendono il via i combattimenti, ma di fatto "Spider-Man 3" rimane un film scritto poco bene.Raimi è sempre un autore con un senso dell'immagine molto sviluppato, però i passaggi di sceneggiatura gli sfuggono di mano, il film è troppo lungo, possiede perlomeno tre possibili finali a cui ne fa succedere un altro, e dei personaggi l'unico a possedere spessore è l'Uomo Sabbia, malinconico miscela ai pixel di Frankenstein, King Kong e l'Uomo Invisibile.Tobey Maguire, qui insolitamente poco simpatico, non rende mai convincente i cambiamenti di personalità di Peter Parker/Spiderman, e il film scade vistosamente nella parte in cui , pettinato come uno degli Oasis e curiosamente rassomigliante in qualche modo a Carmelo Bene,sembra farlo diventare una parodia de "Le folle notti del Dottor Jerryll" , un momento in cui tra spettatori ci si guarda e ci si chiede se a quelli sullo schermo abbia dato di volta la ragione.Tuttavia, sarà sicuramente uno dei maggiori successi di questo anno, e forse della decade, ma c'è da sperare che per il numero quattro,si possa far di meglio di un film con una moltiplicazione incredibile di immagini e suoni, ma con un senso dello spettacolo bizzarramente asfittico.
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