Regia di Larry Charles vedi scheda film
Dopo aver chiuso la parentesi "Ali G", Sacha Baron Cohen si trasforma in "Borat", giornalista kazako irriverente e razzista, chiamato a fare da "ambasciatore" del suo paese negli Stati Uniti, dove combinerà disastri a non finire rischiando di compromettere gli equilibri internazionali.
Nato nella serie dell'attore "Ali G" (e comparso anche brevemente nel film del 2002), "Borat" è stato un incredibile successo di pubblico e di attenzione critica, capace di far parlare di sé per le insolenze e le offese destinate a mezzo mondo (forse più) e al meccanismo (vero o falso?) della candid camera con cui ha/avrebbe ritratto ignari co-protagonisti (tra cui Pamela Anderson??!!) che hanno reso il film a suo modo epico.
Baron Cohen negli anni precedenti al film e per tutta la promozione è "diventato" Borat, andando in giro vestito come lui, parlando come lui e rischiando di prendere (spesso) le botte come lui: una immedesimazione totale che è la forza del film (dando per scontato di credere alla sincerità delle candid).
L'approccio del giornalista con l'America è meraviglioso (dalla metro all'hotel, dalle prime passeggiate alle tante incomprensioni, dalla lezione di umorismo ai tanti errori di grammatica), fondamentali anche i suoi duetti col braccio destro interpretato da Ken Davitian (disgustosa la scena della lotta nudi!).
Antisemita e misogino, il giornalista kazako è il simbolo dell'eccesso e - pur facendo arrabbiare tutti, prima o poi! - risulta inevitabilmente divertente. La struttura del film dopo un po' forse stanca, ma "Borat" rimane anche dopo qualche anno un esempio di commedia originale e unica.
Da segnalare le tante polemiche anche dall'Europa: i kazaki furiosi per esssere stati rappresentati come beceri (e peggio), i rumeni del villaggio di Gold - in cui le scene iniziali sono state effettivamente girate - per essere stati raggirati, avendo partecipato non sapendo ciò che sarebbe poi stato detto nel film. La vicenda è stata raccontata nel documentario olandese"Carmen meets Borat" di Mercedes Stalenhoef.
(http://newamericancomedy.blogspot.it/2012/06/borat-2006-di-larry-charles.html)
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