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Borat - Studio culturale sull'America a beneficio della...

Regia di Larry Charles vedi scheda film

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La recensione su Borat - Studio culturale sull'America a beneficio della...

di Paul Hackett
6 stelle

Interessante commedia grottesca strutturata come un finto documentario che, attraverso una serie di candid camera (chissà fino a che punto "vere" o solo coreografate), vuole rappresentare il viaggio di un alieno (proprio nell'accezione americana di "alien", ovvero "straniero") attraverso il ventre molle dell'America. Sacha Baron Cohen utilizza il personaggio del giornalista kazako Borat, creato per il suo spettacolo televisivo "Da Ali G Show", per mettere alla berlina, con gag scorrettissime e triviali, sia l'ipocrita perbenismo yankee che il gretto razzismo e la profonda misoginia della provincia americana: il risultato è volgarissimo, eccessivo, in molti casi spassoso, a tratti persino liberatorio, ma quasi sempre davvero imbarazzante. Non ho mai amato la comicità di Sacha Baron Cohen, ma devo ammettere che l'attore inglese nel ruolo di Borat è una vera forza della natura (nonché titolare di una spaventosa faccia tosta) e il suo finto documentario spesso coglie nel segno nel rappresentare la totale idiozia imperante nelle relazioni umane e nelle convenzioni sociali ingessate dalla pratica del politicamente corretto. Ovviamente "Borat" è un prodotto estremo, che può facilmente disturbare o infastidire (emblematica la lunga scena della lotta, anche in pubblico, col grassone nudo o le continue insistenze su gag sessuali o scatologiche), però è un film coraggioso che difficilmente può lasciare indifferenti. Per una volta appare decente ed adeguato il doppiaggio italiano che comunica davvero l'idea di un documentario e che deve aver faticato non poco per rappresentare in maniera comprensibile il contrasto tra la parlata finto-kazaka biascicata dal protagonista e la perplessità degli sbigottiti yankee. Voto sufficiente.

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