Regia di Brad Bird, Jan Pinkava vedi scheda film
Forse è vero che nelle ultime due stagioni sono usciti anche troppi lungometraggi di animazione ( l'ho letto su alcune testate di settore, personalmente non sono molto d'accordo), ma i risultati di "Ratatouille" sono in gran parte meritati: più di 200 milioni di dollari incassati sul suolo americano-canadese, e anche in giro per il resto del mondo la pellicola ha macinato incassi. Il tema fondamentale è la presa di responsabilità, e il fatto che sia impensabile non accollarsi qualche rischio per fare dei passi importanti. Geniale la mossa di aver scelto per protagonista non un topino stilizzato nel più puro stile cartoonesco, bensì un ratto vero e proprio, anche se ha i modi gentili di Remy:in uno sfoggio straordinario di tecnica di animazione ( le sequenze che hanno a che fare con l'acqua sono un nuovo limite da superare nella resa visiva), l'autore de "Gli incredibili" inanella alcune scene che raccolgono l'entusiasmo di chi è seduto in sala a guardare. Lìarrivo sui tetti e lo spalancarsi della visione di Parigi , ad esempio, reca con sè il medesimo effetto che la "ratatouille" del titolo ( un piatto tradizionale e povero, per animi semplici) fa a chi la assaggia: la riconduzione mentale allo stupore degli anni dell'infanzia, la scossa dolce di un riassaporare il tenero espandersi di un bel ricordo. E non è difficile considerare questo bel film d'animazione una cosa che ti manda a letto contento di aver vissuto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta