Regia di Kevin Macdonald vedi scheda film
Nell'insistente duello Whitaker/McAvoy, la cruenta dittatura ugandese di Amin acquisisce, suo malgrado, contorni sfumati con saltuarie occasioni a rendere intenso e comunicato il disagio del dramma. Non si realizza quella simbiosi che film analoghi (Hotel Rwanda) avevano suscitato commovendo. Ed anche abituati a tutt'altro Whitaker (Ghost Dog tanto per citarne uno...) facciamo fatica a giustificare l'Oscar in questa occasione, dove il nostro gigioneggia da par suo ma nulla più...il buon McAvoy invece si agita di buona lena (dietro ogni sottana che capita - croce e delizia, ahimè! -)ma forse per la sua, neanche tanto vaga, rassomiglianza col Muccino (quello piccolo), ci ispira poco, con quei modi e l'aria da perenne ingenuotto ribelle...quindi reclamiamo il diritto a rinunciare al protagonismo in casi, come questo, dove il protagonista e' un popolo maltrattato.
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