Regia di Bill Condon vedi scheda film
Io sono un amante dellla musica soul e del rhytm'n'blues e quindi non potevo perdermi assolutamente questo film che celebra l'epopea d'oro della black music di Detroit. La trama ricalca la storia del mitico trio delle Supremes di Diana Ross e del travagliato rapporto col boss della Motown, Berry Gordy. E' evidente che gia' di per se' la storia del gruppo sfruttato dall'impresario avido e cinico e' piuttosto consueta e vista mille volte, ma qui ci mette del suo un regista con personalita' prossima allo zero, a renderla ancora piu' banale e scontata. Alimentando dunque un film prevedibile sin dall'inizio. Io infatti ancora mi domando il senso di quelle decine di nominations conquistate (fra Golden Globe ed Oscar) da questo modesto film. Bah, io lo definirei un "musical alla melassa" o (per essere piu' cattivelli) una "Americanata All Black". E dispiace un po' vedervi coinvolti attori bravissimi come Jamie Foxx e il mitico Danny Glover.
Si salvano invece le musiche, bellissime (quasi ovvio, trattandosi di ottima "black music"), e che sono la colonna portante del film. Ma, anche qui, con un piccola riserva...a mio avviso il personaggio (centrale) di Effi White esagera un po' troppo con le prove di bravura e coi suoi "gorgheggi- non stop", cioe' nella frenesia di ostentare quanto e' brava e che ugola d'oro che tiene, beh a volte eccede e rompe un po' i coglioni.
scontata e prevedibile
E'il cuore del film, la ragione del film stesso.
brava ma legata a troppi clichèè
lui e'un mito: oltre che un attore versatile e con un curriculum eccezionale, e' anche un grande uomo. Un uomo che si batte personalmente da anni per i diritti degli afroamericani, e per questa causa ha partecipato (senza il clamore dei riflettori) a diversi convegni sui paesi terzomondisti.
bravo come di consueto, ma con un ruolo risaputo che non aiuta.
calma piatta
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