Regia di Edward Zwick vedi scheda film
Che dal 1991 al 2001 ci siano stati circa 50.000 morti in Sierra Leone a nessuno gliene frega molto, diciamocelo. Dormiremo lo stesso la notte sapendo delle atrocità indicibili (teste ed arti mozzati con il machete, violenze di ogni genere, bambini soldato ...) perpetrate. Tanto in Africa, se non è la Sierra Leone è l'Angola, o il Sudan o il Congo. O la spaventosa carestia che proprio in questi giorni attanaglia il Corno, Somalia in primis. Però in Sudafrica non c'è più l'Apartheid, quello sì che ci risolleva! Non importa se la condizione della popolazione nera nei sobborghi di Johannesburg come quelli di Città del Capo è terrificante, lo sfruttamento sessuale dei bimbi in forte aumento, il livello di Hiv e Aids tra i più alti al mondo, gli stupri all'ordine del giorno. I bianchi spendono fortune nei sistemi di sicurezza, gli afrikaans sparano a vista a chi si avvicina alle loro fattorie. La nostra coscienza ora che ci sono stati i mondiali di calcio, quella si è candida. Come la nostra pelle che risalta al sole caldo dei tropici in un oceano di facce nere. Siamo forse noi colpevoli se ci si ammazza per un sassolino? Li chiamano anche conflict-diamonds, il Kimberley Process Certification Scheme dal 2000 cerca di porre un freno al traffico di diamanti insanguinati appunto, provenienti da zone di guerra. Ma aggirare il sistema è comunque relativamente semplice e a dirla tutta la posta in gioco talmente alta che anche se non lo fosse ci si riuscirebbe comunque ! Non si salva nessuno, non ci salviamo noi bianchi ricchi occidentali che da sempre sfruttiamo l'Africa, non si salvano i nuovi colonialisti cinesi, non si salvano gli africani stessi, i primi a svendere la propria terra e la propria gente. Il mercato dei diamanti non è libero, da più di un secolo il gigante privato sudafricano De Beers, di proprietà della famiglia Oppenheimer, controlla il commercio dell'85 per cento delle pietre grezze estratte ovunque nel mondo. I suoi emissari sono presenti dappertutto e per anni hanno operato con una certa spregiudicatezza. Questo monopolio consente di mantenere i prezzi di un bene tutto sommato piuttosto comune (molto più di altri materiali) altissimi. Di tutto questo parla "Blood Diamond". Non è un gran film, la sceneggiatura in qualche punto scricchiola, vorrebbe dire troppo e pasticcia. Ma gli attori sono veramente bravi, Di Caprio (che non è al top delle mie preferenze lo ammetto) convincente e sensibile. Ne esce una pellicola imperfetta ma godibile e soprattutto sincera. E non è poco visto il soggetto.
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