Regia di Giovanni Veronesi vedi scheda film
Se il primo "Manuale d'amore" era stato un successo a sorpresa basato su un tentativo abbastanza indovinato di rinverdire la struttura del film a episodi sul registro comico-sentimentale, l'inevitabile seguito lo ha anche superato negli incassi (19 milioni di euro contro i 14 del primo), ma regredisce nei contenuti. Il regista Veronesi e i suoi sceneggiatori sono a corto di ispirazione, vorrebbero fare un'altra antologia delle diverse sfaccettature del sentimento amoroso nell'Italia di oggi, ma si perdono in luoghi comuni e storielle scipite. Il primo episodio con Bellucci e Scamarcio è già banalotto e sembra costruito unicamente sul richiamo divistico degli attori, con una strombazzata scena di sesso che in realtà concede ben poco. Leggermente meglio quello con Fabio Volo e Barbora Bobulova sulla fecondazione assistita, che mantiene almeno un aggancio con una realtà sociale riconoscibile, per quanto comunque leggerino e non certo memorabile. Quello con Albanese e Rubini coppia gay che va a sposarsi in Spagna è apprezzabile per le intenzioni di denuncia, ma resta in superficie senza approfondire l'argomento, si accontenta di riproporre stereotipi ormai desueti con i due attori che garantiscono qualche risata. Quello con Verdone chiude sulla comicità ed è forse il migliore proprio perché quello con minori pretese. Nel complesso però rimane un'impressione deludente di un prodotto costruito per esigenze commerciali e poco altro; il terzo Manuale d'amore mi sono rifiutato di vederlo. Bella la canzone di Elisa che si ascolta in alcune scene del film.
Voto 5/10
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