Regia di Davide Ferrario vedi scheda film
Il documentario di Davide Ferrario che ripercorre, dopo mezzo secolo, il viaggio drammatico ma pieno di speranza di primo Levi reduce da Auschwitz non è il solito documentario importante sulla tragedia dello sterminio di un popolo. Anzitutto ha una densità emotiva non comune al genere. Riesce ad essere lieve senza essere superficiale. Ironico senza far distogliere il pensiero dalla tragedia. Diventa di fatto un omaggio al viaggio di Levi a alla memoria, ma anche un racconto sull' Europa e su come persone e culture diverse stanno affrontando le incertezze del nuovo secolo. Un bel lavoro davvero. efficace, specie nelle parti imprevedibili, nelle interviste improvvisate e dai contenuti disarmanti. Tutto comunque è molto curato ed efficace, dall'impianto visivo al montaggio. Interessante, da vedere e interiorizzare.
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