Regia di Michel Gondry vedi scheda film
Due anni dopo il fortunato Eternal sunshine of the spotless mind, Gondry riprova a rimanere nello stesso terreno, in bilico fra vita reale e vita sognata, cerca di annullarne la distanza e mescola abilmente aspetti dell'una dentro l'altra. "Nei sogni sei sopraffatto dalle emozioni.." si dice nel film, e il racconto è un tentativo di trasportare le stesse emozioni nel quotidiano. Stephane giovane illustratore creativo ed idealista, conosce Stephanie vicina di pianerottolo e se ne innamora. La storia è tanto semplice e delicata quanto piena di spunti creativi ed espressivi, il regista inserisce sequenze animate, immagini astratte e surreali, che oltre a risultare divertenti sono estremamente funzionali alla materializzazione visiva dei pensieri di Stephane. In definitiva credo che il testo porti a riflettere quanto pesi questo substrato onirico, quanto riesca a sconfinare nell'esistenza di ognuno, quanto misuri la sua dignità zeppa di aspirazioni, inganni, desideri senza riscontri. Il film segue una certa linearità, si muove sospeso e in equilibrio fino a quando i protagonisti nella realtà si autocontrollano. Rispetto alla pellicola precedente però ha minore intensità, meno calore, non raggiunge la stessa profondità che sa interrogare un'anima messa a nudo. Si, punge ma non fa male.
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