Regia di Michel Gondry vedi scheda film
Avere una bella idea e sfruttarla solo in parte. Ecco la sensazione che mi trasmette "L'arte del sogno". Michel Gondry è bravo, sa usare le immagini molto bene, e riesce a far funzionare bene visivamente l'incastro/mescolamento tra la realtà ed i sogni del protagonista che creano una realtà parallela. A livello visivo azzardo un paragone/sensazione con "La montagna sacra" di Jodorowsky. Quello che mi sembra manchi invece è il peso effettivo sulla sceneggiatura di questo scambio tra reale e non reale. Infatti quello che il protagonista Stéphane sogna ed ha effetti sulla sua vita reale, ha sì una grossa conseguenza nella storia, ma solo in un'occasione, che anche se è un punto focale del rapporto tra i due protagonisti (scoprire che lui è il figlio della padrona di casa di lei), non sconvolge poi più di tanto la narrazione. Per il resto i fenomeni e le visioni oniriche si mescolano con la realtà solo nella mente di Stéphane, ma poi viaggiano su un binario praticamente sempre separato rispetto ai fatti reali della storia. E questo mi pare sia proprio il maggior limite del film. Belle idee, grandiosi scenari visivi e poi...........un meccanismo che poteva portare ben altri sconvolgimenti narrativi, ma non lo fa, insomma, non osa più di tanto.
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