Regia di Michel Gondry vedi scheda film
Quello di Gondry è, definitivamente, un “cinema della mente”. Se “Eternal sunshine of spotless mind” ragionava sul valore della memoria, in questo “L’arte del sogno”, come non è difficile comprendere, si parla della commistione tra realtà ed onirismo. Gael Garcìa Bernal interpreta Stephane, un disegnatore che vive in un mondo tutto suo, quello del sogno per l’appunto, dove l’irrazionalità è la regola. Stephane incontra Stephanie (Charlotte Gainsbourg) sua vicina di casa, che tra incomprensioni e difficoltà, finirà per capire che il loro mondo non appartiene al reale, ma al sonno onirico.
Il cinema di Gondry è pesante almeno quanto originale. E per questo, che sia più preponderante il primo o il secondo aspetto, è evidente come nessuno spettatore possa rimanere indifferente di fronte ad uno dei più talentuosi ed eccentrici autori del nuovo millennio. Nella fattispecie, la variabile dell’estrema lentezza fa propendere per un voto che non arriva alla sufficienza.
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