Regia di Michel Gondry vedi scheda film
C'e chi ama i sapori tradizionali della cucina ad esempio romagnola, chi come me (purtroppo e' solo un ricordo) adora gli gnocchi, i ravioli e i cannelloni della mamma... E chi apprezza la creativita' (...ma diciamolo, sempre in piccole porzioni...!!!) della cucina "fusion" o le ricette esclusive della "Nouvelle Cousine". Chi insomma riesce a provare e ad apprezzare anche i piatti piu' inconsueti. E' questione di gusti e di palato, oltre che di appetito... Quando ho visto la scorsa settimana ad un'anteprima "L'arte del sogno" il nuovo film del francese Michael Gondry , ho riscontrato che in molti (a sentire le risate) si eran divertiti, mentre il sottoscritto era rimasto assai deluso. Forse eran troppo alte le aspettative o forse avevo semplicemente "poco appetito" ...Piu' probabilmente e' che, quando devo fare il "pieno" di fantasia, il "mio benzinaio" di fiducia e' sempre e solo Tim Burton... Per carita' Gondry conferma e' vero la sua grande creativita'. Perche' e' fuori discussione che molte scene del film sono bizzarre e stravaganti, sicuramente originali. Ma questo non vuol dire automaticamente che il film sia riuscito o addirittura sensazionale. O che siamo presenti per questo motivo ad un vero Autore cinematografico. Come qualcuno crede. A me sembra quantomeno un po' presto per lanciarsi in queste definizioni. Anzi Gondry al contrario, non conferma con "L'arte del sogno" le sue doti di regista e di sceneggiatore. Film evidentemente fortemente autobiografico, molto sentito e personale , sin troppo probabilmente, finisce man mano infatti per perdersi nei suoi stessi fantasiosi meandri.
Si sente insomma la mancanza del supporto del brillante sceneggiatore Charlie Kaufman, (presenza per alcuni addirittura ingombrante nei suoi primi 2 film, parere che non condivido) con cui aveva girato ad esempio l'apprezzatissimo (in verita' oltremodo a mio avviso ...ARGH "SACRILEGIO"!!!) "Se mi lasci ti cancello" , il quale avrebbe forse garantito (ma manca la controprova) una struttura piu' solida ed efficace oltre che struggente e malinconica. Alcuni dialoghi e situazioni sono spesso ingenui ma strappano a volte il sorriso (la macchina del tempo, le nuvole di ovatta), mentre altri momenti sono imbarazzanti, cosi' come la direzione della fotografia, alquanto sciatta.
Quanto ai protagonisti (i ruoli minori son solo delle "macchiette" ), Gael García Bernal (vero alter ego del regista) ha la faccia giusta e in parte convince , mentre Charlotte Gainsbourg, sua svitata compagna d'avventura, funziona molto meno. Nell'insieme comunque, sempre per fare un confronto con il film precedente (con il quale ha molti punti di contatto, a incominciare dal fatto che buona parte del film si svolge nella testa del protagonista) sono di molto inferiori alla coppia Carrey/Winslet (altra "pasta"...come confrontare la De Cecco a quella sottocosto dei vari Discount...) e comunque non riescono a trasmettere l'interesse necessario e soprattutto ad infondere poesia ai loro personaggi. Ad ogni modo son sicuro che molti spettatori invece adoreranno "L'arte del sogno" , trovandolo magari uno dei film piu' belli usciti ultimamente... (ma quello visto di recente piu' affascinante e...sottovalutato... qui da noi MA non solo... leggi le recenti nominations Oscar...rimane "The Prestige" !). Non e' affatto improbabile che quindi per questo film le "divergenze" di giudizio saranno pari (ed enormi...) a quelle riscontrate dai critici di Film Tv (...in quanto a voti, si passa dal 3 al 10...) Io in sintesi questa volta la vedo proprio come Pier Maria Bocchi...Che ci posso fare ...alla "Nouvelle Cousine" preferisco la pasta fatta in casa.
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