Regia di Jean Epstein vedi scheda film
Un quadrangolo amoroso in cui il tema della separazione ha due facce: da un lato, il fascino della distanza, dall’altro, l’angoscia del distacco. Se le tre donne coinvolte vedono in ciò occasioni di vagheggiamento romantico e trepidante attesa, per l’uomo che amano, invece, la lontananza significa soprattutto libertà e spirito d’avventura, e il mito della velocità ne è la realizzazione virile e tecnologica. Laddove la mente femminile spazia con la forza della memoria e dell’immaginazione, il “lui” del racconto viaggia e comunica con l’auto, l’ascensore, il telefono ed il telegrafo. Un animo vagabondo che la potenza dei motori rende pericolosamente ebbro e vorace. Un film che riprende dalle opere futuriste le tecniche del dinamismo e della simultaneità.
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