Regia di Alessandro Angelini vedi scheda film
E'la storia di un rapporto padre figlio nato sulle ceneri della casualita',un rapporto teso,non privo di dolore e soprattutto non risolto.La storia dell'educatore carcerario che per una follia del destino incrocia la vita del proprio genitore che aveva abbandonato la famiglia venti anni prima per soggiornare nelle patrie galere(ma forse è meglio dire che la mamma dei due aveva tagliato i ponti col padre)è di tristezza desolante e Angelini piuttosto che accostarsi al genere carcerario(e ne avrebbe ben donde essendo ambientato perlopiù in una prigione)sceglie il confronto titanico tra i due immensi protagonisti.I confronti tra i due sono pieni di sottintesi,non c'è alcuna voglia di sotterrare un passato cosi'burrascoso,il tutto scandito dagli orari e dalle attivita'lavorative della prigione.E quando il figlio ottiene un permesso per il padre,quando pensa di risolvere tutto il loro passato con il sogno di un futuro assieme avviene l'irreparabile dettato dal male di vivere. e dal rifiuto di assoggettarsi a qualsiasi regola. I due protagonisti sono di alto livello anche se forse Colangeli emerge grazie alla sua carriera teatrale.L'ambientazione livida ,il grigio delle pareti che diventa il grigio dei personaggi aggiunge se possibile una nota angosciosa in piu'....
ok
boh
non male
eccellente
bravo
dirige una notevole opera prima
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