Regia di Lars von Trier vedi scheda film
C’è chi dice che Lars Von Trier o lo ami o lo odi… boh…cioè, vabbè si, odiamo, amiamo… ma perché Lars Von Trier? C’ho altri problemi per la testa, mi devo mettere a pensare ad un nudista ebreo danese che fa film sopravvalutatissimi solo perché c’ha un nome complicato? Il Grande Capo è la sua prima commedia. C’è una società occupata del settore informatico che va venduta ad un islandese stronzo che somiglia a Verdi (viva). Non esiste un vero e proprio capo di questa società, ed è per questo che il suo esperto legale scrittura un attore fallito per interpretare la parte di questo grande capo. Il fatto è che la firma di questo contratto viene procrastinata e l’islandese stronzo che somiglia a Verdi (viva) vuole compierla nuovamente davanti a ‘sto grande capo che però non esiste, quindi l’attore fallito dovrà continuare a fingere d’essere il personaggio importante che non è, il tutto davanti ai “suoi” stessi dipendenti. Alcuni di questi lo odiano, uno lo piglia a cazzotti, una invece se lo scopa mentre l’altra ha in mente un matrimonio con lui. Insomma. Credevo che avrei visto una commedia geniale, innovativa, speciale, che m’avrebbe cambiato la vita (lo credevo sul serio), sono rimasto delusissimo. Stucca! Stucca perché il colore che predomina è il bianco, sembra di vivere dentro la pubblicità della Lavazza; ‘ste scenografie nordiche minimaliste mi danno nausea dopo un po’; la tecnica dell’automavision introdotta in questo film è stressante, sono tutte frazioni continue di scene non più lunghe di cinque secondi l’una e dovrebbero essere fiche… ma per chi? Non è una gran regia secondo me, ma una paraculata che neanche valorizza molto le recitazioni. Di ogni elemento minimamente particolare della sceneggiatura è già prevedibile un suo ritorno a fine trama. I personaggi sono pupazzi caricaturali e mal definiti; il colpo di scena finale, a mio avviso, era quanto di più prevedibile ci si potesse aspettare. Per lo meno all’inizio e alla fine del film il sor Trier (voce narrante oltre che regista) mette “le mano” avanti sull’eventuale delusione di uno spettatore che s’aspettava una commedia migliore. Mah! Battute geniali? Forse, a me è sembrata la solita solfa della commedia degli equivoci. Lars Von Trier… ma perché Lars Von Trier? A teatro no? no, Lars Von Trier… il cinema! Lars Lars Lars…
Voto: 5-
VL
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