Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Com'è possibile? Hitchcock aveva una conoscenza tanto superficiale della psicanalisi - oppure non ne aveva affatto? Il film è indubbiamente bello, ben realizzato e degno del Maestro, dalle atmosfere alla trama, dagli interpreti (Bergman e Peck: non si può fallire) al ritmo, ma una tanto blanda e infantile rappresentazione della psicanalisi è roba che lascia basiti. E farebbe imprecare e chiedere vendetta, se non fosse che a Hitchcock in fondo tutto si può permettere; ma a testimonianza definitiva che il regista inglese nulla aveva capito delle parole di Freud e discepoli arriverà Marnie, vent'anni dopo, che sciaguratamente sprecherà nello stesso modo una bella storia e un film ben fatto con una base psicanalitica fragile e ignorante in una maniera agghiacciante. Davvero peccato. Sarebbe una bestemmia dire che è un brutto film e quindi la sufficienza è garantita, ma, ad alzare le quotazioni di Io ti salverò, molto contribuisce la collaborazione di Dalì per le scene oniriche, vere e proprie chicche deliranti, gustosissime.
Il dottor Edwards assume la direzione di una clinica; la bella dottoressa che lì lavora si innamora di lui. Ma presto viene a galla una inquietante verità: Edwards è morto e l'uomo è un impostore smemorato, forse il suo stesso assassino. La coppia fugge e cerca risposta all'enigma nella psicanalisi: un trauma lontano negli anni è alla base del problema.
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