Regia di Mel Gibson vedi scheda film
Non sono passati neanche tre anni dal clamore suscitato da "La passione di Cristo", ed ecco che Mel Gibson torna a far scalpore con un film avventuroso che ha sullo sfondo la decadenza finale dell'impero Maya,con una lotta per la sopravvivenza che non lesina scene molto violente: accolto in maniera varia dalla critica mondiale, "Apocalypto" ( titolo che indica appunto l'Apocalisse, ma personalmente credo che sia più nel senso di "rivelazione",come si può constatare nel finale...) ha avuto minor impatto del titolo citato al box-office,ma va considerato anche l'argomento al centro delle storie; se Gibson ha scelto di realizzare questo film per parlare metaforicamente dell'oggi, rapportando gli Stati Uniti all'impero Maya, il film va letto come una crititca aspra e pessimistica,ad un sistema di potere che ha bisogno di annullare comunità più piccole per tenersi in vita. Diversi studiosi si sono schierati contro la quarta regia di Mel Gibson contestandone la veridicità storica, personalmente ritengo,come già successe all' "Alexander" di Stone, che buona parte dei recensori avesse già scelto di stroncarlo a priori : il film evidenzia una volta di più l'ambigua tendenza del divo-regista australoamericano a perseguire l'effetto shock, con qualche gratuità in più del necessario a mostrare sangue e carne martoriata. Però, se il cinema piace, una pellicola avventurosa come questa non può lasciare indifferenti . La lunga sequenza finale della caccia all'uomo sono mezz'ora abbondante di cinema d'azione di alta qualità, con un utilizzo dell'immagine e dei suoni che può fare a meno delle parole, la cura nel porre la macchina da presa a tentare continue possibilità del "guardare" valorizzano il talento del "metteur en scène" Gibson : e se il messaggio parrebbe essere che la Storia è sempre pronta a rivelarsi sempre peggiore,nonostante le aspettative degli uomini, è altrettanto evidente che l' animale Uomo riesce benissimo nell'esercizio della distruzione della propria specie.
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