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Apocalypto

Regia di Mel Gibson vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Apocalypto

di John_Nada1975
5 stelle

Girato interamente o quasi in digitale  tra i primi Gibson assieme a Michael Mann a metà anni duemila, che optò per questa scelta. E bisogna dire che questo tipo di supporto visivo, soprattutto nelle numerosissime scene d'azione e di movimento, dati i suoi effetti "aliasing" molto artificiosi e dalla resa "iper modernista", elettronica dunque tecnologica, cozzano parecchio con un film ambientato tra fine 1400 e primi del '500.

Per tutto il resto si apprezzano la ricostruzione delle armi antica in vetriglia, a due lati quelle taglientissime e letali, uno solo quelle costruite per prima cosa stordire. Così come i vestiti, che pare seguano "rigorosamente" (per quello che sia possibile dopo millenni che la civiltà Maya si è estinta per ciò che è sopravvissuto e che ci è stato tramandato), la rigida divisione in caste di allora, dimostrazione che pure nei 530 anni fa di una civiltà crudelmente selvaggia, fa che la cosa più importante fosse anche allora la suddivisione di ogni tipo di società in ricchi, facoltosi, poveri, e schiavi. Della cui cattura e successivo sacrificio umano agli dei, viene stabilita tutta la fuga che poi è il senso stesso dell,'opera dell'ambizioso, originale, anticonformista ma spesso anche megalomane e troppo ridondante, comunque unico, in pochi aggettivi possibili il cinema da regista di Mel Gibson.

D'effetto le acconciature e i marchi a fuoco, le cicatrici, i pezzo di materiali pietrosi anche pregiati incastonati nei nasi, nelle fronti e negli orecchi dei guerrieri, tanto da farne quasi dei parenti stretti dei disegni per delle creazioni di H.R. Giger.

Ma nemmeno troppo lontano dai tanti "uomini pittbull" ipertatuati, pieni di piercing, con i capelli dalle improbabili chiome tosati da acconciatori per cani più che barbieri e parrucchieri, e aria da aggressivi appunto cani d'attacco, che oggi incontriamo quotidianamente nelle nostre strade, molto di più che nel 2006 di quando uscì al film.

La fotografia di Dean Semler svolge il suo servizio egregio al seguito dell'ormai rodata collaborazione con Mel Gibson. La colonna sonora del celebrato James Horner invece, stante pure la sequela ininterrotta e dal grande ritmo interno delle emozionali lotte, inseguimenti, cacce all'uomo del film, potrebbe avere osato di più che una colonna sonora di interlocutoria e abbastanza "adagiata", word music. Azzardata ma dalla buona resa funzionale, la scelta come per "La Passione di Cristo" nell'utilizzo delle lingue antiche che si suppone fossero utilizzate nel periodo (circa il '500, a giudicare dal finale a sorpresa), di ambientazione delle vicende. Qui il maya yucateco, fatto recitare con buona credibilità e aderenza, dai tanti attori messicani, del Paese dove Gibson e la Icon productions hanno girato nelle sue foreste, il film.

 

John Nada

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