Regia di Martin Campbell vedi scheda film
007 ricomincia da zero, anzi dal suo doppio zero, con un nuovo interprete, il biondo e palestrato Daniel Craig, e misteriosi nuovi nemici da affrontare. Basandosi sul primo libro di Ian Fleming del 1953, Paul Haggis e Daniel Purvis scrivono una sceneggiatura degna dei migliori Bond movie prima maniera (Connery e Lazenby style), catapultando il personaggio finalmente nel terzo millennio. Il nuovo Bond è più un killer che un agente segreto inglese raffinato, si sporca la camicia di sangue, sopporta le torture più atroci, combatte come un gladiatore, ama la sua donna ed è imbattibile a poker. Cosa chiedere di più ? Forse dimenticare il divertissement con David Niven del 1967 dallo stesso titolo, forse dimenticare anche Pierce Brosnan, Q e Moneypenny e forse chiedere un regista più bravo di Martin Campbell, J.J. Abhrams per fare un nome, perché preferirei che le scene d'azione fossero meno caotiche. Per quel che riguarda gli altri interpreti, li promuovo tutti, a partire dal poker Eva Green/Giancarlo Giannini/Claudio Santameria/Cateriana Murino. Interessante il diabolico banchiere Le Chiffre interpretato da Mads Mikkelsen e sopportabile la M di Judy Dench, che strizza l'occhio al colonnello Rosa Klebb di "Dalla Russia con amore". Piatto forte del film: un'interminabile partita a poker dove succede di tutto. Molto bella anche la canzone di Chris Cornell, "You know my name", con tanto di sigla d'apertura computerizzata che ammicca un pò ai telefilm del "Santo" di Roger Moore degli anni'60, dove Daniel Craig si presenta agli spettatori con tutta la sua presenza e la sua durezza.
Un Bond alle prime armi deve vincere una partita a poker con un banchiere che finanzia dei terroristi. Sarà una missione molto dura.
Stupenda.
Alcune scene d'azione, le renderei ancora più realistiche e meno esplosive.
Ottimo, divertente, misterioso.
Una comparsa, nulla più.
Sopportabile.
Bravissimo.
Bella, umana e doppiogiochista.
Perfetto per il Bond del 2000.
Buona, ma non perfetta.
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