Regia di Martin Campbell vedi scheda film
Dopo essersi guadagnato due zeri e la licenza di uccidere, James Bond, alle origini della sua carriera, è sulle tracce di Le Chiffre, uno spregiudicato banchiere che finanzia organizzazioni terroristiche.
"Il mio nome è Bond, James Bond."
Correvano i primi anni 2000 quando venne annunciato un riavvio della serie cinematografica più longeva della storia. Dopo Pierce Brosnan, il nuovo volto dell'agente 007 sarebbe stato quello di Daniel Craig, scelta per molti, totalmente sbagliata, in quanto l'attore britannico possiede particolari fisici, quali capelli biondi, occhi azzurri, fisico (troppo) pompato e orecchie a sventola, opposti a quelli dei propri predecessori. Nessun'altra affermazione fu mai sbagliata come questa. Che Martin Campbell, regista del gran 'GoldenEye', possedesse le idee più che chiare, mentre diresse 'Casino Royale', è poco ma sicuro. Questo ventunesimo capitolo, tratto dall'omonimo romanzo di Ian Fleming, rappresenta una delle migliori rivisitazioni dello storico personaggio; Con l'eleganza, la freddezza, la maturità, l'ironicità e il sex appeal di Sean Connery, George Lazenby, Roger Moore, Timothy Dalton e il già citato Brosnan, Craig ci regala un grandioso 007: inesperto, vulnerabile e aggirabile, in una parola: realistico; La perfetta unione del classico al moderno, unione che esploderà, nel senso migliore del termine, in 'Skyfall'; Tutto ha inizio con una sequenza in bianco e nero, seguita dagli iconici titoli di testa, accompagnati da 'You Know My Name' di Chris Cornell, bellissimo brano che ci presenta l'identica ma diversa figura contemporanea di James Bond. Gran parte della pellicola si svolgerà poi nel Casino Royale di Montenegro, sede di un'intensa partita a poker, sequenze ricche di azione e tensione e di un leggendario scambia parola citazionistico tra Bond e un barman: ["Un Vodka Martini" - "Agitato o mescolato" - "Che vuole che me ne freghi"]. Ciò che ha sempre caratterizzato la saga "targata" Fleming è la presenza di menti diaboliche, in questo caso, di Le Chiffre, interpretato dall'immenso Mads Mikkelsen, che "grazie" alle sue lacrime di sangue, si rivela essere uno dei villain più emblematici della saga. Non scordiamoci poi le "Bond-Girls": Solange, interpretata da Caterina Murino (la sua poca presenza e caratterizzazione è forse l'unica "nota dolente" dell'intera opera), e Vesper Lynd, la femme fatale interpretata dalla dea Eva Green. Ottimo anche il cast di contorno, composto da Judi Dench (M), Giancarlo Giannini (Renè Mathis), Jeffrey Wright (Felix Leiter) e Jesper Christensen (Mr. White). Ad alzare ulteriormente il livello della pellicola è la regia pulita di Campbell e l'impeccabile montaggio, mai eccessivamente frenetico.
Insomma, 'Casino Royale' possiede tutti gli elementi necessari per piacere sia ai "nuovi arrivati", sia agli amanti storici di 007, finalmente tornato in gran forma.
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