Regia di Susanne Bier vedi scheda film
La macchina da presa della Bier scava vicinissima nelle facce dei personaggi, gli occhi in primissimo piano. Avvertiamo lo stupore e la gioia dei volti all’istante, come fossimo assieme a loro perché la macchina gira intorno agli attori e ci rende partecipi.
Inutile discettare, come fanno in tanti, sulla espressione più o meno fissa di Mads Mikkelsen: qui diventa addirittura funzionale al suo personaggio e, anzi, il bravo attore riesce a dare spessore e profondità a Jacob. Jacob è un uomo che, dopo le sbandate giovanili caratterizzate da droga e alcol, è scappato in India per aiutare i bambini poverissimi della India più povera. Insegna loro a leggere e a scrivere, li accoglie in una struttura modesta ma piena di volontari, li sente un po’ tutti come figli, in particolare uno, Pramod, un bimbo molto affezionato di 8 anni. Quando si rende necessario correre in Europa, nella patria Danimarca, per reperire fondi e migliorare le condizioni dei bambini e magari poterne accoglierne di più, scopre ciò che non si sarebbe mai aspettato: il magnate, ricco sfondato, che dovrebbe aiutarlo è il marito della vecchia fidanzata che aveva e da cui, senza saperlo, aveva avuto una figlia. Il dramma a questo punto prende dei risvolti impensabili, per tutti, non solo per lui e ad orchestrare i grandi cambiamenti che ci saranno nella vita di ogni personaggio è proprio il ricco imprenditore, Jorgen, che ha a cuore la felicità della moglie Helene, della figlia acquisita Anna e i piccoli figli avuti nel matrimonio.
Il film è molto buono ed è strano che sia passato così inosservato arricchendo così la lunga lista dei belli e invisibili. La Bier si mostra come al solito sensibile ai temi della famiglia e delle relazioni tra i due sessi. Oltre a Mads Mikkelsen, davvero brava Sidse Babett Knudsen, più nota in patria e oggi anche in Italia essendo la protagonista della serie TV “Borgen”, che sa rendere allo spettatore la giusta drammaticità delle vicende vissute in gioventù e adesso da donna felicemente sposata ma depositaria di un segreto.
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