Regia di David Bowers, Sam Fell vedi scheda film
Dopo i pupazzi (mirabilmente) animati di “Wallace & Gromit” e “Galline in Fuga”, la inglese Aardman realizza un vero e proprio film d’animazione digitale: “Giù per il tubo” è sgargiante, scatenato, pieno di virtuosismi e talmente carico di dettagli da portare quasi alla saturazione, eppure non mi ha convinto in pieno. Tutto troppo levigato, i 70 minuti scorrono via senza grandi sorprese, senza farsi grandi risate (esilaranti solo la storia del rospo e del principe Carlo e la gag del mimo con il telefonino) e, talvolta, rasentando persino la noia. L’impressione, alla fine, è quella di una certa superficialità. Peccato, un capolavoro mancato e un film che non riesce ad andare oltre la categoria del “carino”. Qualcosa non ha funzionato, insomma, e devono essersene accorti anche alla Dreamworks se di recente hanno deciso di sciogliere il contratto con la Aardman.
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