Tecnica assoluta (regia, attori, fotografia) e virtuosismi narrativi per un film di grande caratura (peccato per un eccesso di autocompiacimento)
Che dire? Siamo di fronte a grande cinema senza dubbio. Il grande orchestratore Nolan riesce a costruire un film potente, evocativo, lirico. E lo fa raccontandoci la competizione feroce di due prestigiatori che, senza esclusione di colpi, si contendono il primato di essere il migliore. Tutto ciò avviene con continui flash back e rimandi temporali quasi a voler destabilizzare lo spettatore sempre più in balia sia dei trucchi dei due prestigiatori che dei "giochi" del regista. Geniale anche la contrapposizione fra illusionismo e scienza che entra nell'arena con un grande David Bowie. Un film, in sintesi, che pur ambientato all'inizio del '900 mette il dito nella piaga delle nostre debolezze (nichilismo, falsità, prevaricazioni) che sono di sconcertante attualità.
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