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The Prestige

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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Enrique

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La recensione su The Prestige

di Enrique
8 stelle

Venghino signori e signore, venghino: “il grande Danton” (H.Jackman) o “il Professore” (C.Bale) sapranno offrirvi lo spettacolo più mirabolante cui abbiate mai assistito e adatto a tutte le esigenze; dai trucchi più fanciulleschi (e noiosetti) a quelli ben più arditi (ma assai pericolosi).

http://4.bp.blogspot.com/-GDojWAFYp-M/UivDhd5T2MI/AAAAAAAABbU/Y3ykzjIseSE/s1600/3-angier-on-stage1.png

Ma chi dei due vincerà la sfida (non solo a colpi d’illusione)?

Chi dei due saprà offrire “il Prestigio” (sul cui significato vedasi tra breve)?

Dicevamo, una gara - condotta all’insegna della vendetta e dell’ossessione (spielbergman) - senza esclusione di colpi (d’altronde - viene ribadito più volte - solo sporcandosi le mani si può sperare di raggiungere l’impossibile) e non priva (cito okkio)  di valore simbolico (la vita come inseguimento di un illusione; il doppio che si nasconde in ciascun uomo e, aggiungo io, la vita come totale abnegazione - spinta fino all’annullamento della propria identità - in vista di un ideale che è, però, sfuggente come un soffio), gara che incalza incessantemente lo spettatore fino all’ultimo…

http://4.bp.blogspot.com/-IIUfzTVqY-o/Tf4A-gPQCJI/AAAAAAAAAok/CL-tvFZ1rNs/s1600/The+Prestige+%25282006%2529.JPG

ma alle ulteriori mie riflessioni devo anticipare 2 “comunicazioni di servizio”:

 

1: il film richiede almeno una 2° visione, o meglio: la richiede a quegli spettatori che (come me), essendosi virtualmente accomodati in platea insieme al pubblico, si sono lasciati incantare dalla magia dello spettacolo, così perdendo di vista la pletora di indizi seminati in abbondanza dalle mani sapienti dei fratelli Nolan (nei panni del regista e dello sceneggiatore) e hanno quindi faticato parecchio per capirci qualcosa: costoro vorranno certamente ricimentarsi nell’impresa, ma stavolta da osservatori onniscienti.

2: ogni trucco (anche il più semplice) è come una moneta: ha due facce; ma solo un lato appare e stupisce; l’altro - troppo scomodo e assai poco “divertente”- deve rimanere segreto.

Ebbene, i Nolan, invece, scelgono di accompagnare lo spettatore dietro le quinte del palcoscenico proprio per svelargli i crudi retroscena dell’illusionismo: che quindi lo spettatore si armi di una buona dose di coraggio.

http://backstage.blogs.com/.a/6a00d8341c9cc153ef0120a5adec82970b-500wi

Tornando all’analisi del film, certamente trattasi di una “pellicola magica” (cito “howl”) e, come tale, anch’esso (come ogni numero di magia) si articola in 3 fasi:

- La Promessa, in cui il regista mostra qualcosa di ordinario e consente allo spettatore di verificare che ciò sia reale (ma ovviamente non lo è);

- La Svolta, in cui il regista fa svanire ogni certezza con un trucco che sa di magia (ma guai a chiamarla “magia”: semplice "illusione" signore e signori), la cui incompletezza fa aumentare spasmodicamente il senso d’attesa;

- Il Prestigio, in cui il regista fa riapparire ciò che era scomparso (completando la trasfigurazione di qualcosa di ordinario in straordinario), così da ripristinare il naturale ordine delle cose e procurando sollievo ad un pubblico estasiato e plaudente.

Per quanto riguarda lo svolgimento della storia, devo ammettere che l’incipit in medias res è spiazzante come un fulmine a ciel sereno, ma all’ignaro spettatore non è risparmiato neanche un reticolo di sovrapposti piani temporali (solo alla fine si riuscirà a rintracciare il filo d’Arianna necessario per scampare a quel dedalo di flashback sparsi senza troppo preavviso per buona parte del film) che - unitamente all’alone di mistero che avvolge quasi tutti i protagonisti - non aiuta affatto a mettere a proprio agio lo spettatore, anzi (dice bene “luca826”: “l’atmosfera risulta disturbata e non accomoda per niente…l’happy end è - molto, ndr - sofferto”), ma tant’è. E d’altronde l’avevo messo in chiaro fin da subito: anche questo contribuisce a rendere il bis assai gradito.

 http://1.bp.blogspot.com/-1uO1QiZHX5k/UCeJZN31h4I/AAAAAAAAEFo/dG7gtLMXP7k/s1600/prestige3.jpg

Infine, come non sottolineare la magniloquenza della fotografia e della scenografia (meritatissime le candidature all’Oscar), capaci di evocare “atmosfere disumanizzanti, da 2°rivoluzione industriale” (OGM), nonché l’alta qualità recitativa di tutti i protagonisti (Jackman, poi, è davvero irresistibile)?

…ed è standing ovation.

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