Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
«Un uomo va aldilà di ciò che può afferrare. Ora, voi state cercando il segreto. Ma non lo troverete, perché in realtà non state davvero guardando. Voi non volete saperlo: voi volete essere ingannati».
The Prestige è (liberamente, dico io, avendo in seguito letto persino il libro) tratto dall'omonimo romanzo (inedito in Italia) scritto da Christopher Priest. Forse è eccessivo definirlo un capolavoro, ma eccessivo non lo è per me, che infatti lo reputo il migliore del regista Christopher Nolan. Si tratta di un'opera assai accattivante, un film che non bisognerebbe lasciarsi sfuggire e che andrebbe assolutamente recuperato e visto almeno tre volte nella vita. Non mi sono sbagliato: almeno tre volte. Perché questo film merita di essere annoverato tra le rare "eccezioni" per le quali la comprensione e l'apprezzamento crescono esponenzialmente all'aumentare del numero di (re)visioni! So che in genere non è così, ma con The Prestige vi posso garantire per esperienza diretta che ciò è sorprendentemente vero: superato l'eventuale stordimento della prima volta (che potrebbe indurre lo spettatore o alla meraviglia ed estasi più completa o ad un avventato quanto errato giudizio negativo), già alla seconda tutto diventa più chiaro e con una terza ogni filo dovrebbe aver trovato la sua giusta collocazione all'interno della trama. Provare per credere!
Credo che la storia sia una delle migliori in circolazione, certamente tra quelle che mi sono capitate. Per me fu impossibile giungere alla conclusione prima del tempo, anche se riguardandolo, in effetti, gli indizi per risolvere il trucco di magia di quest'intricato intreccio sono presenti ben in anticipo rispetto alla fine. Solo che l'attenzione dello spettatore è immancabilmente distolta verso il particolare innocuo o fuorviante. Davvero incredibile quanto tutto sia perfettamente coerente e quanti dettagli nuovi si riescano a cogliere, inevitabilmente sfuggiti all'attenzione durante la fruizione precedente! Per questa ragione, è da vedere e rivedere più volte.
Dunque io consiglio vivamente di osservarlo con immensa attenzione, senza alcuna distrazione, focalizzandosi su ogni particolare. Assicuratevi di non aver trascurato nessuna sfumatura, sempre ammesso che non siate tra coloro i quali desiderano essere ingannati...
La rivalità tra due illusionisti nell'Epoca Vittoriana non si ferma davanti a nulla. Nell’accanito tentativo di superarsi a vicenda, finiscono per affondare in una serie di inganni fatali. Nella loro battaglia per scoprire l'uno i segreti dell'altro contrappongono audacia e desiderio, abilità nell'intrattenere il pubblico e scienza, ambizione e amicizia, con risultati pericolosi e mortali. Fatidico il ruolo di un’assistente di scena, la quale si rivela una pedina e, al tempo stesso, una giocatrice attiva nel loro duello.
Si integra perfettamente e contribuisce alla creazione dell'atmosfera caratteristica del film, vale a dire quella della Victorian Era in Inghilterra. Saggio ed equilibrato incontro tra dramma e mistero, non ho però mai avuto l'occasione di apprezzarla estrapolata dal suo contesto, ovvero l'accompagnamento delle immagini.
Nulla. Forse sarò stato reso cieco dall'entusiasmo, ma io non sono mai riuscito a trovarvi alcun difetto.
Per me il suo masterpiece è The Prestige, culmine che meglio ha saputo riassumere il suo stile, rendendolo appetibile per il pubblico. Amante delle trame veramente intricate, i suoi film sono un esercizio (quasi snervante) per il cervello. The Prestige è l'unico, a mio avviso, ad avere il pregio della soddisfazione per lo spettatore, perché alla meraviglia segue la comprensione, convalidata da ogni successiva (re)visione del film, che ne conferma la perfetta e precedentemente ignorata coerenza in ogni suo aspetto.
Hugh Jackman è perfettamente a suo agio negli abiti ottocenteschi di Robert Angier. Ottima interpretazione (forse la migliore tra le sue che ricordo, almeno fino ad allora) per un attore che potrebbe ancora sorprendere.
Christian Bale conferma la collaborazione con Christopher Nolan, assumendo il ruolo di Alfred Borden. Il risultato è assolutamente convincente, complimenti.
Michael Caine è un eccelso (come sempre) John Cutter, narratore fuori dal comune, che è poi colui che interloquisce con noi spettatori, presenta i due sfidanti (promessa), ci induce a prendere posizione (svolta) e infine realizza l'inganno (prestigio) davanti ai nostri occhi...
Un'Olivia Wenscombe che non si dimentica facilmente. O la si ama o la si odia. Scarlett Johansson è una delle dive del momento, che sta vivendo l'apice di carriera e popolarità.
David Bowie ci regala un Nikola Tesla che, insieme al Sig. Alley (Andy Serkis), si dimostra capace di ruba l'intera scena.
Piper Perabo è Julia McCullough, la moglie di Robert Angier. Svolge con disinvoltura la parte assegnatale.
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