Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
Il miglior film del talentuoso Nolan, autore anche della sceneggiatura insieme al fratello Jonathan sulla base di un romanzo di Christopher Priest: un appassionante spettacolo di smagliante fascino visivo e di sorprendente efficacia espressiva, sorretto da una struttura narrativa intrecciata su differenti piani temporali che si trasforma in uno strabiliante gioco di specchi e di prospettive ribaltate, spiazzante e sbalorditivo nella sua inquietante sospensione tra sogno e incubo, realtà e finzione, magia e scienza. La trama segue le vicende di due illusionisti che si sfidano a colpi di trucchi e magie nella Londra vittoriana a cavallo tra Ottocento e Novecento: la loro rivalità, però, si trasforma ben presto in un'ossessione distruttiva, come ne I duellanti di Scott: l'odio, l'ambizione e la vendetta, infatti, li divoreranno finchè uno dei due non trionferà sull'altro. Le chiavi di lettura sono molteplici (la natura illusoria dell'arte cinematografica, l'ambiguità dell'animo umano, la lotta di classe), abilmente innestate nel corpo del film insieme agli indizi che il vero illusionista (Nolan) dissemina qua e là per consentirne l'interpretazione e svelarne i misteri più oscuri. Ma, come in ogni magia che si rispetti, fondata sulle tre regole fondamentali dell'illusionismo (la presentazione, il colpo di scena e il gioco di prestigio), allo spettatore non rimane che lasciarsi travolgere, per poi arrendersi, stupefatto, al momento della rivelazione dell'enigma. Cast da urlo (Hugh Jackman, Christian Bale, Scarlett Johansson, un magnetico Michael Caine e un folgorante David Bowie), magnifiche e suggestive la fotografia di Wally Pfister e le scenografie del fidato Nathan Crowley, già con Nolan in Insomnia e Batman Begins.
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