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Agonia

Regia di Elem Klimov vedi scheda film

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La recensione su Agonia

di Brady
9 stelle

Niente cambierà mai, perché niente è mai cambiato! ---> Sparate! Usate le fruste! I petardi! Sbudellateli!

Quando penso alla guerra, quando vedo le guerre che tutti i giorni attanagliano decine di zone geografiche (Stati??), decine di popoli, popolazioni, minoranza etniche e relative... maggioranze, ... nonostante tutto quello che mi passa davanti agli occhi non saprò mai rendermi conto di cosa significhi realmente. Purtroppo anche chi vi partecipa pare non se ne renda conto. La cecità ed il cinismo alimentano costantemente queste piaghe dietro le quali, spesso, i motivi ideologici sono solamente delle bieche scuse per le ben più opprimenti brame economiche. Mentre chi tira i fili conta i soldi a bordo piscina.

Agonia è un film intenso quasi metafisico. Le parti girate rappresentano l'immaginario, le menti ed i corpi che dall'Olimpo della Duma, pare vivano un eterno splendore economico, senza ristrettezza, senza limiti, prima di tutto al pudore. La Fornicazione, i ricatti sessuali non sono probabilmente un'invenzione di Rasputin. Ma lui, in qualche modo, ne rappresenta la massima espressione; il fulcro della sua genialità. La immagini di repertorio ci portano alla realtà, un mondo vivo, fatto di persone che si fanno carico di tutti i difetti e l'incapacità dell'Aristocrazia o di parte di essa. La sofferenza è tutta per loro. Il loro sacrificio è dovuto alla Santa Russia. Ma sono solo carne. Corpi per ornare strade e campagne, trincee e fabbriche, straziati, smembrati, ma, peggio, annichiliti nel loro essere uomini.

 

Sparate! Usate le fruste! I petardi! Sbudellateli! Così faremo passare la voglia agli altri di fare altrettanto.

 

Da contraltare all'immensa personalità di Grigorij Efimovic, splendidamente interpretato, la figura di una famiglia reale claustrofobica, chiusa in se stessa, che si nasconde dietro la scaramanzia ed alla quale demanda ogni decisione importante o banale. L'incapacità di pensare, di ragionare, di concentrarsi dello Zar è disarmante. Un bambino viziato succube del suo potere ed incapace di difenderlo come è incapace di fare gli interessi del suo grande, immenso, Paese.

 

Persino un semplice contadino sa vedere oltre lo Zar. Oltre l'inganno, oltre gli orizzonti di un epoca che considererà l'autodistruzione come una nuova rinascita, ma di fatto, continuando semplicemente a perpetrarne uno nuovo.

 

E' indubbiamente un film da rivedere almeno due volte. Purtroppo è difficile seguire i sottotitoli e le immagini che scorrono, soprattutto quelle storiche. Visioni da scolpire nella mente. Quasi sogni di una tragedia umana, di un mondo vero a autentico che purtroppo crediamo di esserci lasciati alle spalle ma che ha caratterizzato sinora tutti i giorni della nostra vita. Tanti si illudono di poterlo sconfiggere, di trovare il colpevole, ma è un po' come accusare Rasputin di tutto ciò che è accaduto in quelli anni. Il male è dentro di noi e, come viene detto nel film, esso ci accompagnerà sempre. Un nuovo omicidio non cambierà le cose come non le ha cambiate in passato. Ed è il presente stesso, la situazione cogente a dimostrarlo. Niente cambierà mai, perché niente è mai cambiato!

 

Unico appunto è la linearità temporale. Ho fatto abbastanza fatica a seguire i vari avvenimenti attribuendogli una sequenza temporale corretta.

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