Regia di Alessandro D'Alatri vedi scheda film
Ma, io mi chiedo: perché ognuno non si limita a fare il suo mestiere? Sarà che Bonolis non mi è mai stato particolarmente simpatico, che la commedia (soprattutto quella italiana degli ultimi anni) è un genere che tendo ad evitare e che trovo la Santarelli non eccessivamente bella da far perdere la testa a qualcuno ma, l’unica cosa che riesco a salvare di tutta sta pellicola, è il modo divertente in cui racconta la politica italiana anche se finisce per eccedere e cadere nel ridicolo. Diverte a tratti ma non resta memorabile, alla fine Bonolis non è male e simpatica è la presenza di Sergio Rubini e Rocco Papaleo che alzano un po’ il livello del film ma, ne loro, ne la presenza scenica di Margherita Buy e Stefania Rocca, risollevano il film di D’Alatri che, approfittando dei tempi funesti, focalizza l’attenzione sul politico che ci rimette la faccia e (quasi) la carriera pur di tenere buona l’amante incapace che aspira al successo. Uno spaccato di società o solo una società spaccata riempita col nulla della comicità leggera? Forse nessuna delle due, semplicemente un film leggero che tenta (riuscendoci poco) di far ridere su cose che dovrebbero far piangere.
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