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Commediasexi

Regia di Alessandro D'Alatri vedi scheda film

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La recensione su Commediasexi

di LorCio
5 stelle

In un teatro della capitale si sta recitando la commedia musicale Commediasexi. Nel pubblico vi sono i coniugi Bonfili, lei annoiata benestante, lui deputato impegnato con una legge sulla famiglia. L’onorevole moralista è anche amante della ambiziosa e bellissima vedette dello spettacolo, Martina Brandi. Quando scopre che il suo collega Nappi (evidente epigono di Gasparri) sospetta che abbia una tresca con la ragazza, lo squallido politico la affida al suo onesto e fedele autista Mariano, povero disgraziato con moglie iper-ipocondriaca e prole indisciplinata. Con la vicinanza della ragazza, Mariano scopre una nuova giovinezza, finisce sui giornali scandalistici, diventa una star e fa ingelosire l’onorevole che intanto deve pensare alla compassata moglie dedita alle lezioni di cucina di un cuoco porcone. Commediasexi (da non confondere con Commedia sexy di Claudio Bigagli) non può che far tornare in mente uno degli ultimi scandali italiani, “Vallettopoli” per l’appunto. Ma anche la trama del film francese Una top model nel mio letto. E tuttavia, in effetti, il triangolo padrone-amante-servo non è l’ultima delle trovate. Però Alessandro D’Alatri trova una voce entrando in un mondo tanto agognato quanto infame con l’irruenza di un fotografo d’assalto, esasperando qualche aspetto grottesco ma mantenendo la dimensione cialtronesca della politica-spettacolo e dello spettacolo politico. Tentativo di cinepanettone intelligente (allora si disse cinepandoro), si regge su una sceneggiatura garbatamente innocua e si abbandona al pecoreccio solo grazie ad uno spassoso intervento di un Michele Placido in versione chef sessualmente disinibito. Paolo Bonolis mette in scena tutto ciò che ha assimilato in decenni di ammirazione sordiana: ed è quasi inquietante.

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