Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Il perfido Aurelio De Laurentiis guarda avanti. La novità più eclatante del suo ennesimo panettone di fine anno è infatti un Christian De Sica quasi neutralizzato dai nuovi arrivi, Fabio De Luigi su tutti. Colpisce lo spazio generosamente elargito ai modestissimi Ruffini e Mandelli, visto che il loro episodio è il più noioso e il più stupido, davvero degno del pubblico a cui si rivolge. Il tycoon napoletano avrà pure fatto i conti da far tornare nei prossimi natali, ma è sempre De Sica a sollevare le sorti dei suoi prodotti. Il suo capitolo, condiviso con una Ferilli sacrificata e un Ghini sotto tono, è l'unico a regalare qualche momento di comunque sguaiata comicità. Fabio De Luigi, come detto, è bravo e Claudio Bisio è la sua spalla funzionale e probabilmente con questa loro prima pandoresca apparizione si sono guadagnati la promozione a ViceDesica venturi. Ma che dire del film? Un saccheggio spudorato della classicissima pochade alla Feydeau, con tanto di entrate e uscite cronometrate nelle ovvie retrovie del solito grande albergo di lusso. New York, a dire il vero, si vede e si nota pochissimo, Elisabetta Canalis è usata come negli spot di riferimento (Tim), mentre il presunto comico Siani scimmiotta malinconicamente Troisi. Neri Parenti, a differenza di Carlo Vanzina, conosce la metrica della scansione e dell'alternanza: un mestiere tuttavia non sufficiente a trasformare l'Operazione Filmauro in un film.
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