Regia di Neri Parenti vedi scheda film
E' questo il vincitore? Il campione di deficienza di tutti i cinepanettoni? Qui le mancanze (deficienze appunto) sono troppe, e tutte palesi: dalla trama, ridicola, pretestuosa e scritta davvero coi piedi (Parenti-Brizzi-Bencivenni-Saverni-Martani: in cinque per defecare tanto squallore), alle singole gag (infantili, insensate, malriuscite o addirittura già viste, come De Sica che saluta la moglie e l'amante contemporaneamente guardandole assieme, l'una accanto all'altra: Merry Christmas, del 2001), per finire all'indecente cast che va oltre ogni più delirante ambizione di trucido, malmesso, vomitevole. Accanto a De Sica, che qui pare quasi un attore, e all'incolpevole (se non di cupidigia di banconote, unica ragione sensata per cui può essere finito su questa pellicola) Ghini, abbiamo: la burinazza Ferilli (latrati d'autore), la Canalis (spiegatele da che parte è la camera), due ritardati mentali di mtv (giovanilismo nichilista autocompiaciuto), uno dei quali non trova miglior espressione della sua comicità che pulirsi il culo in un cane dopo aver cagato nel giardino di una villa di ricconi, De Luigi (di per sè nemmeno scarsissimo, ma è la storia che lo affonda) e un tizio che biascica napoletano per tutto il film, senza apparente ragione (ma il pubblico in tanto sfacelo ha domande molto più importanti da porsi, o probabilmente non ne ha affatto). Bisio per sua fortuna compare solo nel finale, per cui salviamolo con un s.v. (senza voto). Sarà realmente il peggiore escremento del cinema italiano di sempre - quantomeno a questi livelli di produzione? Ai posteri l'ardua sentenza.
Natale a New York: si intrecciano le storie di due mariti fedifraghi (legati però alle mogli da rispettivi contratti prematrimoniali che li rovinerebbero, se scoperti), di un chirurgo in procinto di sposarsi trascinato ad un festino (che concluderà a letto con una procace bonazza), di un napoletano che gira per un albergo, incontra la gente e dice cose incomprensibilmente stupide.
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