Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Fin dal suo esordio, Nanni Moretti mette in evidenza il nocciolo della sua poetica cinematografica, sintetizzata da Flavio De Bernardinis nella “esigenza, avvertita violentemente da alcuni personaggi dei suoi film, di trovare una risposta concreta a una realtà circostante che conduce alla paralisi dei rapporti umani”, esigenza che si concretizza spesso in “attività di simulazione, piccole messe in scena”, tese ad attirarsi la commiserazione del prossimo. Io sono un autarchico è oggi quasi invedibile, perché conservato in copie di scarsissima qualità, e precluso al grande pubblico poiché, salvo qualche rassegna cinefila, dubito che anche la TV di Stato possa trasmetterlo in orari diversi da quelli compresi tra le tre e le sei del mattino.
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