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Io sono la legge

Regia di Michael Winner vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Io sono la legge

di Dany9007
7 stelle

Pur senza particolari sottigliezze stilistiche e con uno sviluppo della trama abbastanza tradizionale, Michael Winner confeziona un film di indubbio fascino.

Burt Lancaster è perfetto nel ruolo del granitico sceriffo Maddox, mosso solo da un ostinato senso di giustizia che lo spinge alla ricerca di 7 uomini, potenziali colpevoli della morte di un anziano del suo paese. L'ostilità della gente, i consigli di un disilluso collega, ormai sceso a compromessi con il proprietario terriero, le lusinghe (prima) e le intimidazioni (poi) di questo potente latifondista non fanno cambiare minimamente idea a Maddox, che si cimenta in una caccia spietata che lascerà una lunga scia di morti sulla sua strada.

Sin dalle prime battute il personaggio di Burt Lancaster ha parecchio in comune con i taciturni pistoleri dei film di Leone: non ride, non parla molto ed ha un approccio quasi "robotico" al proprio lavoro. Durante la vicenda emerge in modo più chiaro la sua etica professionale: Maddox è convinto di fare parte di un gioco fatto di regole ed infrangere le regole, anche una sola volta, vorrebbe dire sentirsi autorizzati a non rispettarle ogni volta che questo fa comodo.

Il proprietario terriero è interpretato, molto sotto le righe da un ottimo Lee J. Cobb: egli non è il cattivo per antonomasia, non è il padrone arrogante e spavaldo. Al contrario è un uomo che ha sacrificato le sue energie (e molti affetti) per la conquista del suo podere nelle terre una volta popolate dagli indiani. Vorrebbe risolvere la faccenda in un modo pacifico (ossia corrompendo Maddox) ma sbaglia proprio in questo: Maddox non è un uomo che si compra.

Ancor più affascinante la figura dello scriffo Cotton Ryan, interpretato da un magnifico Robert Ryan: attempato e con un passato glorioso, ma ormai sceso ai peggiori compromessi con la realtà del posto. Ryan non è un uomo rispettato, consiglia costantemente a Maddox di lasciar perdere, anche se il suo professionismo, accanto alla dirittura morale di Maddox ha ancora modo di emergere. Nel finale però, si assiste al suo commovente rifiuto di cimentarsi di nuovo nella lotta: "non ho più lo stomaco per seminare altre morti".

Proprio il finale è tra gli elementi più disturbanti del film: se da un lato Maddox, dopo aver passato la notte con una sua vecchia fiamma, ed aver provato una piccola parte di ciò che il suo lavoro gli ha impedito, sembra voler abbandonare la missione. Tuttavia il tentativo di ucciderlo da parte di uno degli abitanti, ne scatena la furia, arrivando ad uccidere alle spalle uno dei ricercati, sebbene ormai disarmato (quest'ultima scena mi ha lasciato sempre perplesso: è l'ennesima "ostentazione" di giustizia da parte di Maddox, o è il modo per punire quest'uomo che si era impossessato della vecchia fiamma di Maddox?)

Al di là di questo trascurabile interrogativo, rimane un film di mestiere, appassionante, con uno sviluppo classico e delle ottime prove d'attori. Unica pecca: una fotografia che sembra gestita da dilettanti, con delle zoomate prive di senso e che alla lunga, anzi, infastidiscono.

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