Regia di Jonathan Liebesman vedi scheda film
Leggiamo la recensione di Pier Maria Bocchi:" è senza luce, e non è un horror, è un film di guerra, la giusta anticamera all'orrore socio-familiare di tutti i Seventies, lamento funebre per una chiamata che è alle armi ma soprattutto alla morte. È di certo un inizio: della fine, del sangue ufficializzato, dello smembramento promosso, dei generali patriottici e della paranoia (da reduce o no: tanto siamo tutti "reduci") generalizzata. Non si salva nessuno, nemmeno chi non vuole partecipare alla guerra ed è torturato come un vigliacco. Il nuovo Non aprite quella porta è più contemporaneo di quello che si potrebbe pensare, e dunque finanche necessario. Cupissimo, di violenza sovente insostenibile senza esagerare nel gore, migliore del già interessante remake di Marcus Nispel". Ecco. Ho sempre detestato la prosapia di Moretti, ma su una frase gli devo dar atto:"ma non è che chi scrive queste cose, la notte, ha un momento di rimorso?" Fino a quando dovremo sopportare questi sproloqui, questi inutili e prosaici guazzabugli verbali da parte della critica? Fino a quando promuoveranno questo cinema cretinetto-depensante per teenagers con la bava? La cosa triste e esecrabile non è tanto il fatto che questi signorini percepiscano un fior di stipendio per mettere su carta qualche ridicola elucubrazione, quanto il fatto che non ci sia nessun sito che li "banni", come fanno loro con persone veramente meritevoli...
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