Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film
Un istant movie nel vero senso della parola, la storia legata a Luciano Lutring, un bandito che fece epoca negli anni ’60 e che qui vien colto nel momento del suo fulgore e quindi una storia raccontata a stretto contatto con al cronaca recente. Lizzani produce anche, ma ha scritto il soggetto con Ugo Pirro, che poi cura la sceneggiatura, ne viene fuori un ottimo film di azione, che descrive la crescita consumistica di una persona che non si arrende alla mediocrità di una vita media che lo aspetta, e stimolato dall’incontro con la compagna, che lo pota ad agire in maniera irrefrenabile per ottenere quello che la vita normale non gli può dare. Come una febbre che lo avvolge va avanti per la strada delinquenziale per ottenere facilmente i mezzi per una vita più che agiata, nonostante che la compagna ,e poi moglie, sia allarmata e reagisca a questa situazione. Un periodo culmine degli anni ’60, che tracciano un momento cruciale del boom economico italiano, con tutti i suoi limiti e le sue false certezze, che portano una generazione ad un frastornante consumismo. La figura di Lutring è centrata, anche se l’attore scelto non è quello giusto, e se ci sono dei limiti sono dovuto proprio alla scelta del protagonista, mentre Lisa Gastoni assolve bene al suo personaggio, in maniera volitiva, quasi, nevrotica, e molto verosimilmente ispirata alla protagonista reale. Il film è pieno di azione estemporanea, ma ha un difetto ed è la parte francese, dove le lingue diverse non vengono neanche prese in considerazione e quindi si perde un quel momento l’idea di cinema verità e presa diretta con la realtà, che si era voluto creare.
una storia presa bruciante dall realtà
diciamo che è il suo perido migliore
successo in Tv per un telefilm e sfruttato al cinema,. ma il ruolo lo sminuisce molto
molto brava si toglie dal cinema di sottospecie
il ruolo del commissario poco definito
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